Tutti gli uomini sono violenti?

Di Marco Zorzetto per Albatros Magazine con la consulenza del dott. Michele Canil.


Nel vasto panorama della psicologia, le domande che sondano la natura umana spesso si aprono a discussioni complesse e sfaccettate. Una di queste questioni, forse tra le più dibattute, riguarda la presunta propensione alla violenza nell'uomo. In questo articolo, affiancati dal Dott. Michele Canil, psicologo a Treviso, esploriamo il delicato equilibrio tra biologia, ambiente, e comportamenti umani. Ci interrogheremo sulla validità dell'affermazione "tutti gli uomini sono violenti?

Qual è la radice della percezione che tutti gli uomini siano violenti?
La diffusione da parte dei media sta spesso alla radice di questa percezione come luogo comune. In realtà vi sono molte specifiche diverse. Ogni persona ha una sua storia, una sua personalità; coloro che sviluppano un atteggiamento violento nelle relazioni hanno determinate caratteristiche che possono essere presenti anche in donne.

In che modo gli stereotipi di genere contribuiscono alla generalizzazione sulla violenza maschile?
Gli stereotipi sono molto rilevanti perchè veicolano l'opinione pubblica delle masse, sebbene si fondino comunque su un retaggio che ha peso in diverse culture, ma non si può generalizzare.

Come le esperienze personali possono influenzare la visione sulla violenza degli uomini?
Sicuramente le esperienze personali dirette, in cui qualcuno ha assistito (o subito) a delle violenze, possono avere un ruolo centrale; ma a volte anche persone dalla personalità troppo forte, aggressiva o verbalmente violente che tendono a sopraffare possono generare questa opinione di base. Perchè di fondo l'essere umano anticipa e comprende l'altro nella misura in cui conosce e fa esperienza di qualcosa che accade all'interno di una relazione (che costituisce poi l'opinione che spesso si genera).

Qual è il ruolo dei media nella creazione di stereotipi sulla violenza maschile?
Il ruolo dei media è sicuramente importante; spesso alcune persone attraverso internet o altri mezzi di comunicazione si creano un'opinione che è personale e che sovente può essere condivisa generando purtroppo delle sinergie di opinioni che vengono poi generalizzate, pur essendo fondate su giudizi e non su fatti o statistiche. Quando ci arriva un'informazione, è molto importante verificarne fonte e dati dimostrati. Mi viene in mente un esempio: parlando di suicidi, l'opinione generale è molto diversa da ciò che dimostrano i dati statistici

In che misura la cultura e la società contribuiscono alla percezione degli uomini come intrinsecamente violenti?
La cultura e la società influiscono molto. Ci sono culture diverse da quella italiana, ad esempio, dove la percezione è assolutamente condivisa; fortunatamente in Occidente si tende a pensare che la violenza sia più legata alla persona.

Come l'educazione e la socializzazione influenzano la percezione della violenza maschile?
L'educazione e la socializzazione influenzano in buona parte la percezione della violenza maschile ma attenzione, la vera prevenzione avviene attraverso gli strumenti che una famiglia o gli educatori possono applicare per una esperienza educativa adeguata. La diffusione veloce con internet può creare anche una comunicazione fuorviante che attraverso una sorta di telefono senza fili prende piede e crea verità apparentemente attendibili che però in realtà non lo sono.

Esistono evidenze scientifiche che supportano o contraddicono l'affermazione che tutti gli uomini sono violenti?
Per fortuna vi sono evidenze scientifiche che dimostrano che non tutti gli uomini sono violenti. Diciamo che questo riguarda il tipo di esperienza educativa e familiare; spesso negli uomini violenti, se non vi sono fattori socio-culturali ad influenzarne l'atteggiamento, alla base  vi sono dei traumi familiari passati.

Qual è il ruolo della psicologia nel comprendere la natura della violenza maschile?
Il ruolo della psicologia è molto importante. Di questo si parla oramai da più di un secolo; il ruolo del maschile e del femminile è sempre stato oggetto di attenzione in psicologia, oggigiorno ancora di più.

In che modo la parità di genere può contribuire a ridimensionare la generalizzazione sulla violenza degli uomini?
Sembra che la parità di genere non sia così fondamentale perchè si tende a supporre che sia la società che consente la violenza. Ricordiamo sempre che è un processo soggettivo e di personalità che genera questo tipo di violenza.

Quali sono le sfide nel superare l'idea preconcetta che tutti gli uomini siano violenti?
Le sfide consistono forse nel non generalizzare, cosa che piace molto alle masse fruitrici di informazioni perchè semplificano le informazioni, ma la realtà è sempre più complessa di come la immaginiamo.


Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Terapeuta EMDR
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Vice rettore dell'Accademia Internazionale Costantiniana delle Scienze Mediche Giuridiche e Sociali.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.

Dr. Michele Canil
Psicoterapeuta Psicologo Treviso - Conegliano - Vittorio Veneto

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