Dr. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica, teapeuta EMDR di 1° e 2° livello
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
Il dott. Michele Canil, Psicologo Treviso, affronta il tema della dipendenza da gioco d'azzardo patologico, uno dei disturbi al giorno d'oggi maggiormente diffusi. Lo psicoterapeuta afferma che si tratta di una forma di dipendenza, spesso caratterizzata da astinenza e ricadute, che comporta disagio e sofferenza in quanto va ad intaccare le relazioni familiari e sociali. Il giocatore d'azzardo, incapace di resistere all'impulso di giocare in denaro, spesso mente alla famiglia ed agli amici pur di occultare questo forte ed eccessivo bisogno. In Italia la legislazione ha “liberalizzato con controllo” il gioco d'azzardo con un conseguente aumento dei giocatori che, secondo le statistiche, spendono di media oltre 400 euro al mese.
I più colpiti da questa forma di dipendenza sono gli uomini che si interessando a questa attività fin dall'adolescenza: i più giovani si dedicano al gioco d'azzardo online, alle scommesse sportive o ai gratta e vinci, mentre i più anziani prediligono slot-machine e lotterie.
Una persona colpita da questo tipo di dipendenza patologica può essere riconosciuta attraverso le seguenti caratteristiche:
Il dott. Canil spiega come stati di ansia, depressione e sensi di colpa possano condurre l'individuo a rifugiarsi nel gioco che, oltre ad estraniare dalla realtà, offre la possibilità di vincere del denaro il quale contribuisce a ridurre un sentimento di ansia.
Un'altra causa è la familiarità con il gioco d'azzardo: se cioè in famiglia vi sono componenti affetti da questa patologia, è possibile che altri appartenenti allo stesso nucleo ne vengano colpiti. Un figlio sarà più portato a dedicarsi al gioco se il padre gioca (il genitore costituisce sempre per il figlio il modello da seguire). Si tenga presente che oggigiorno le reti familiari sono molto più fragili rispetto ad una volta, dove la famiglia costituiva un vero e proprio sostegno per ciascun individuo.
Infine, continua il dott. Canil, anche la crisi economica sembra influenzare questa patologia: l'insicurezza o la perdita del proprio posto di lavoro destabilizza l'equilibrio familiare e genera preoccupazioni verso i figli conducendo la persona a tentare di vincere del denaro attraverso slot-machine, scommesse, gratta e vinci, etc. Si crea pertanto l'illusione di avere una possibilità per uscire dalla crisi vincendo del denaro immediato. Queste forme di gioco d'azzardo creano una vera e propria dipendenza.
L'inevitabile indebitamento creato dal gioco d'azzardo patologico genera conseguenze negative sulla vita della persona che ad esempio diventa sempre meno produttiva sul lavoro, mente a familiari ed amici, peggiora il proprio stato di salute.
Riconoscere un familiare affetto da questo grave disturbo è sicuramente il primo passo verso la cura della patologia. Successivamente, deve essere individuato un professionista neuropsicologo e psicoterapeuta al quale rivolgersi per cominciare un percorso di psicoterapia individuale o familiare.
Come spiega il dott. Michele Canil, Neuropsicologo e Psicoterapeuta Treviso, la forma più efficace per la cura di questa patologia è la terapia cognitivo-comportamentale che interviene sulle cause che hanno condotto al disturbo. Agisce cioè sulla motivazione che ha portato il paziente a giocare d'azzardo, risolvendone le false aspettative e riportandolo alla realtà. In alcuni casi viene abbinato un trattamento farmacologico volto solamente a sedare l'ansia generata da questa patologia.
Dr. Michele Canil
Psicoterapeuta Psicologo Treviso - Conegliano - Vittorio Veneto
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