Di Marco Zorzetto
Referente: Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo, Ipnosi clinica, EMDR
Lo stress è una parte inevitabile della vita quotidiana, ma per chi vive con il diabete può rappresentare una sfida ulteriore, con un impatto diretto sulla gestione della malattia. Il legame tra stress e diabete è complesso: il primo può influenzare in modo significativo i livelli di glicemia, rendendo più difficile mantenere un controllo stabile della malattia. Questo è dovuto al rilascio di cortisolo, l'ormone dello stress, che tende a destabilizzare la glicemia e a innescare una serie di effetti negativi sulla salute nel lungo periodo.
Le persone con diabete affrontano molte fonti di stress, tra cui l'attenzione costante alla dieta, l'uso dei farmaci e il monitoraggio della glicemia, oltre ai normali fattori di stress della vita quotidiana, come il lavoro e gli impegni personali. Lo stress cronico può ridurre la motivazione a seguire il piano alimentare e le terapie prescritte, portando a scelte dannose per la salute e complicando ulteriormente la gestione della malattia.
Tuttavia, esistono diverse strategie di coping che possono aiutare a mitigare questi effetti. Dall'adozione di tecniche di rilassamento, come la meditazione e il training autogeno, all'uso di nuovi strumenti tecnologici per monitorare la glicemia in modo meno invasivo, la chiave sta nel trovare un equilibrio tra la necessità di controllo e il benessere psicologico.
Insieme al Dott. Michele Canil, psicologo a Treviso, esploreremo come lo stress può influire sulla vita di chi convive con il diabete, quali sono le principali fonti di preoccupazione e come affrontarle per mantenere una buona qualità di vita e un controllo ottimale della malattia.
In che modo lo stress può influenzare la gestione del diabete e i livelli di glicemia?
Lo stress influisce direttamente sulla stabilità del cortisolo, un ormone che destabilizza i livelli di glicemia. Questo può predisporre a vari disturbi che, col tempo, possono portare a instabilità glicemica e arteriosclerosi.
Quali sono le principali fonti di stress per una persona che vive con il diabete?
Le fonti di stress per una persona con diabete derivano dalla gestione della malattia stessa, come le attenzioni alimentari, l'uso dei farmaci e i controlli continui. Anche fattori esterni, come il carico di lavoro e la vita frenetica, contribuiscono allo stress, così come la tendenza a reagire intensamente alle situazioni di stress.
BOX FOCUS:
LE FONTI DI STRESS DERIVANTI DAL DIABETE
Le principali fonti di stress per una persona che vive con il diabete sono molteplici e possono derivare sia dalla gestione diretta della malattia, sia da fattori esterni che ne complicano ulteriormente la gestione quotidiana.
In primo luogo, la gestione della malattia richiede un'attenzione costante e meticolosa. Ogni aspetto della vita di una persona con diabete deve essere pianificato, dal monitoraggio regolare della glicemia, all'assunzione dei farmaci, fino alla gestione delle emergenze, come episodi di ipoglicemia o iperglicemia. Questo continuo bisogno di controllo può creare ansia, preoccupazione e una costante sensazione di pressione, soprattutto perché errori nella gestione possono avere conseguenze gravi sulla salute.
L'attenzione alimentare è un'altra fonte significativa di stress. Le persone con diabete devono seguire una dieta bilanciata, prestando attenzione a ciò che mangiano e alle porzioni. Questo può diventare stressante in contesti sociali, come cene con amici o riunioni di famiglia, dove non sempre è possibile controllare la qualità o la composizione dei pasti. La sensazione di "diversità" rispetto agli altri può portare a frustrazione e isolamento.
L'uso dei farmaci, come l'insulina o i farmaci orali per il diabete, richiede disciplina e precisione. L'ansia legata a dimenticanze, errori nel dosaggio o la paura degli aghi (per chi si inietta l’insulina) può aggiungere un ulteriore carico di stress. Inoltre, il timore di effetti collaterali o complicanze a lungo termine associate alla malattia può amplificare queste preoccupazioni.
A queste fonti di stress interne si aggiungono fattori esterni legati alla vita quotidiana. Il carico di lavoro e la gestione degli impegni personali e professionali possono aumentare il livello di stress generale, rendendo più difficile trovare il tempo e l’energia necessari per prendersi cura della propria salute. L’equilibrio tra lavoro, famiglia e la gestione della malattia può risultare complesso, portando a sentimenti di sopraffazione e burnout.
Infine, c’è anche un aspetto psicologico e relazionale. Alcune persone con diabete possono sviluppare una tendenza a reagire in modo molto intenso alle situazioni di stress, anche quelle non strettamente legate alla malattia. La preoccupazione per il futuro, per eventuali complicanze come la neuropatia o la retinopatia diabetica o piede diabetico, e la paura di non essere in grado di gestire la malattia in modo efficace possono aggiungere un peso emotivo importante. In alcuni casi, il diabete può influire sulle relazioni personali, con la percezione di essere un "peso" per i propri cari o di non poter vivere una vita piena come le persone senza la malattia.
In conclusione, le fonti di stress per una persona con diabete sono varie e complesse, e spaziano dalla gestione pratica della malattia, con tutte le sue implicazioni, fino ai fattori emotivi e relazionali. Per questo motivo, è essenziale adottare strategie efficaci per ridurre lo stress e promuovere una migliore qualità di vita.
Come può lo stress cronico impattare la motivazione a seguire un piano alimentare e le cure prescritte per il diabete?
Lo stress intenso, vissuto in modo intenso, può influire negativamente sulla motivazione a seguire un piano alimentare, poiché spesso ci gratifichiamo con il cibo dopo un episodio stressante. Nel caso del diabete, è cruciale mantenere sotto controllo alimentazione, glicemia e altri valori, riducendo al minimo gli eventi che possono alterare lo stato emotivo.
Quali strategie di coping possono aiutare a gestire lo stress associato alla gestione quotidiana del diabete?
Per gestire lo stress associato alla gestione quotidiana del diabete, esistono diverse strategie di coping che possono essere adottate, sia a livello pratico che psicologico.
In primo luogo, è fondamentale identificare le situazioni che tendono a causare stress. Prendere consapevolezza di ciò che altera il proprio equilibrio emotivo e glicemico permette di prevenire o affrontare in modo più efficace queste circostanze. Tenere un diario del diabete può essere utile per monitorare non solo i livelli di glicemia, ma anche i fattori che influiscono sullo stress e alimentazione, aiutando a comprendere meglio le proprie reazioni.
Adottare uno stile di vita sano che comprenda attività fisica regolare è un'ottima strategia per ridurre lo stress. L'esercizio fisico, come camminare, nuotare o praticare sport leggeri, aiuta a mantenere i livelli di glicemia sotto controllo e ha effetti benefici sul benessere mentale, riducendo l'ansia e migliorando l'umore e la salute.
Le tecniche di rilassamento come lo yoga, lo stretching, la mindfulness e la meditazione sono strumenti efficaci per calmare la mente e ridurre lo stress. Queste pratiche aiutano a concentrarsi sul momento presente e a gestire meglio le emozioni, riducendo le reazioni negative allo stress. Anche tecniche come l'ipnosi possono essere utili per alcune persone, favorendo un rilassamento profondo e aiutando a riequilibrare la mente e il corpo, ma vanno applicate da uno specialista.
Infine, è importante sapere cosa evitare per non destabilizzare la glicemia. Limitare l'esposizione a situazioni particolarmente stressanti o imparare a gestirle meglio può contribuire a mantenere sotto controllo i livelli di “zucchero” nel sangue e migliorare la qualità della vita.
In che modo l’ansia legata al controllo della glicemia può influire sulla qualità della vita di una persona con diabete?
L’ansia legata al controllo della glicemia può influire in modo significativo sulla qualità della vita di una persona con diabete. Questa ansia nasce spesso dalla costante necessità di monitorare i livelli di “zucchero” nel sangue, temendo ipoglicemie o iperglicemie. Il bisogno di mantenere la glicemia in un range ideale può generare stress continuo, portando a una preoccupazione eccessiva che interferisce con le normali attività quotidiane.
Alcune persone possono anche sviluppare una sorta di "ipercontrollo", ossessionandosi con la gestione dei livelli glicemici, il che può aumentare l’ansia e la frustrazione. Questo stato d’animo può anche portare a un ciclo di autocritica e stress emotivo, rendendo ancora più difficile mantenere un equilibrio psicofisico. Inoltre, l’ansia può influenzare la motivazione a seguire correttamente il piano alimentare e le terapie prescritte, aggravando il rischio di complicanze a lungo termine.
Nel tempo, l'ansia cronica legata al controllo della glicemia può peggiorare il benessere generale, portando a disturbi del sonno, irritabilità, affaticamento mentale e, in alcuni casi, depressione. Pertanto, è fondamentale adottare strategie di gestione dello stress e dell'ansia per migliorare la qualità della vita di chi convive con il diabete.
Che ruolo gioca il supporto sociale nella riduzione dello stress per chi vive con il diabete?
Il supporto sociale è fondamentale poiché aiuta a creare un ambiente di vita stabile e accompagna la persona nel monitoraggio e nell'autocontrollo appropriato della malattia.
Come si può bilanciare l’esigenza di monitorare costantemente il diabete senza creare un eccesso di stress psicologico?
Per bilanciare il monitoraggio del diabete senza creare stress psicologico, è utile usare strumenti meno invasivi, come i sensori di monitoraggio continuo della glicemia, che evitano il fastidio delle punture frequenti. È importante, però, evitare che questo controllo diventi ossessivo, portando a eccessiva autoanalisi o ansia. Bisogna imparare a interpretare i dati in modo razionale e concedersi momenti di distacco dal monitoraggio, concentrandosi su attività che favoriscono il benessere, come esercizio fisico e tecniche di rilassamento.
In che modo lo stress psicologico può peggiorare l’aderenza alle terapie e alle abitudini di vita salutari nei pazienti diabetici?
Lo stress psicologico può influenzare negativamente l'aderenza alle terapie e alle abitudini di vita salutari nei pazienti diabetici. Quando una persona è sotto stress, può perdere la motivazione necessaria per l'automonitoraggio e per seguire le prescrizioni mediche. Questo stato d'animo può portare a un rifiuto inconscio della malattia e delle sue esigenze quotidiane.
Ad esempio, il paziente potrebbe sentirsi sopraffatto dalla necessità di controllare la glicemia, seguire un piano alimentare o assumere farmaci. Tale pressione può farlo trascurare le pratiche necessarie per gestire la condizione. Inoltre, la sensazione di impotenza derivante dallo stress può spingere a vedere il diabete come un peso insopportabile.
Affrontare lo stress è cruciale per migliorare l'aderenza alle terapie e promuovere uno stile di vita sano. Tecniche di rilassamento e supporto sociale possono aiutare a migliorare la qualità della vita e il controllo della malattia.
Come può una persona con diabete riconoscere i segnali precoci di stress e intervenire per prevenire conseguenze negative sulla salute?
L'aumento della glicemia durante episodi di stress è un segnale precoce. È utile tenere un diario clinico per monitorare i momenti stressanti e stilare una lista per riconoscere i fattori scatenanti, agendo per prevenirne gli effetti negativi sulla salute.
Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Terapeuta EMDR
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Vice rettore dell'Accademia Internazionale Costantiniana delle Scienze Mediche Giuridiche e Sociali.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
Dr. Michele Canil
Psicoterapeuta Psicologo Treviso - Conegliano - Vittorio Veneto
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