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Fenomeno Influencer

Fenomeno Influencer

Giovani influencer, la società dell'apparire: un fenomeno sempre più diffuso

Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una considerevole diffusione di una professione molto ambita dai giovani d'oggi: l'influencer. Questo termine definisce un personaggio di successo, più o meno popolare nei social network, in grado di condizionare le scelte del pubblico che lo segue.

Internet ed i social fanno parte ormai della vita di tutte le generazioni: la tecnologia ha semplificato molto i contatti tra le persone a discapito della socializzazione vera e propria vis a vis. Attraverso internet le persone possono essere ciò che desiderano, possono apparire diverse agli occhi di chi le guarda. Hanno quindi la possibilità di crearsi un personaggio “virtuale”: ne deriva che la nostra società sta via via diventando vittima dell'apparire, più che dell'essere.

Questo appartiene principalmente alle nuove generazioni poiché, crescendo e maturando, si acquisisce maggior consapevolezza di sé e l'essere diventa più importante dell'apparire.

La socialità sembra essersi spostata sul virtuale perchè semplifica e concede di non essere presenti “in prima persona”: permette di agire un ruolo che nella realtà risulta difficile perchè da un lato non si ha l'esperienza pratica (generalmente sono generazioni nate con un'abitudine virtuale, quindi manca un po' di esperienza), dall'altro la modalità virtuale sembra semplificare perchè è di facile accesso, non occorre nemmeno accordarsi quasi, ci si trova in una piattaforma e lì apparentemente si socializza; ma lo scambio non è realistico perchè postare una foto o un'immagine non ha contenuti che possono essere spiegati attraverso un dialogo e l'essere umano è molto legato alla parola, che deve essere coltivata anche nelle famiglie.

La società di internet e degli influencer

Internet si è rivelato essere un vero e proprio influencer per tutti: oggigiorno tutti utilizziamo il web per cercare informazioni o spunti. I contenuti che leggiamo, indipendentemente dalla fonte di provenienza, appaiono agli occhi degli utenti come veri e, di conseguenza, influenzano il nostro modo di vivere. Da qui nascono gli “influencer”: attraverso i social media, acquisiscono follower digitali che seguono i loro post e ne vengono inevitabilmente influenzati. Molti propongono stili di vita, di abbigliamento, facendone una vera e propria professione: creano accordi con le aziende che li pagano per pubblicizzare i propri prodotti. Questo lavoro non richiede particolari abilità quindi è molto ambito soprattutto dai giovani che, attraverso l'esempio di influencer famosi come Chiara Ferragni (che si è costruita un impero attraverso il web), vedono in questa “professione” la possibilità di guadagnare facilmente divertendosi, acquisendo notorietà.

“In questo modo i giovani non sviluppano le proprie capacità personali poiché solo sperimentando è possibile crescere”
afferma il dott. Michele Canil, psicologo a Treviso.

Importanza del dialogo in famiglia

La società di internet è la nostra società: su internet tendono a trascorrere maggiori emozioni, transizioni, scambi, ecc. le persone che provano maggiore solitudine, come dicono le statistiche. Sono relazioni che si costruiscono in modo più forte e determinato proprio perchè c'è un po' il timore di tutto ciò che avviene in presenza, quindi lo schermo per alcune persone diventa una protezione. Ma attenzione: laddove ci si protegge troppo, ci si abitua e col tempo quel guscio protettivo che avvolge quelle “relazioni impoverite” diventa una gabbia che non fa apprendere nulla di nuovo. Anche da un punto di vista neuroanatomico, il cervello non riceve quel tipo di conoscenza, di sinapsi che vanno a lavorare proprio sulla capacità di comprensione dell'altro, di esperienza sulle situazioni, di anticipazione degli eventi sociali, di empatia.

“Non dobbiamo utilizzare questi strumenti tecnologi abusandone perchè potrebbero diventare la nostra gabbia. Non dimentichiamoci che la vita è dal vivo. Il “vero” fa realmente provare emozioni.”
afferma lo psicologo a Treviso.

Sembra dunque che i giovani, attraverso internet, possano sentirsi “qualcuno”, mostrando agli altri un falso sé. Questo accade perchè, soprattutto nella società moderna, spesso viene a mancare un supporto familiare. A causa dello stress arrecato dalla moderna vita frenetica, i genitori tendono a dedicare poco tempo ai figli che, non sentendosi ascoltati, crescono con l'idea di non valere abbastanza per i genitori; ne deriva una bassa autostima che li porterà a cercare di essere diversi. Ed essere diversi è possibile attraverso i social network i quali permettono di mostrare alla società ciò che non si è ma che si vorrebbe essere.

Essere qualcuno per considerarsi vincenti: purtroppo questa è l'idea che pervade nei giovani ma, come afferma lo psicoterapeuta a Treviso, “troppa notorietà tende ad attirare verso di sé persone che a loro volta basano i rapporti sull'apparire, quindi poco vere”.

La società del narcisismo

Viviamo in una società che tende sempre di più al narcisismo. Il narcisista è una persona che basa la propria esistenza sull'importanza del sé, una sorta di egocentrico. Di questi aspetti egocentri ed auto-celebrativi parlavano già i nostri filosofi dell'antica Grecia, dell'antica Roma e se ne discuteva anche nel Medioevo. Oggi più che mai, siamo in una società che, per come si sta auto-costruendo, tenderà ad aumentare in questo senso. Il narcisismo in fondo serve a sopperire grosse mancanze perchè nasce dal vuoto emotivo, di presenza e di dialogo, di affettività, di tutto quel maternage che dovrebbe essere propedeutico per la crescita sana dei figli. Le famiglie sono oggigiorno troppo impegnate sul piano lavorativo, sui social: i figli sviluppano quindi quel senso di vuoto che l'essere umano tende a sopperire con un senso grandioso di sé proprio per nascondere le parti vulnerabili. Questo è un po' un pericolo da cui dobbiamo metterci in allerta e che sarà bene tenere in considerazione per evitare un peggioramento della situazione generale.

Se da un lato il narcisismo è sano perchè amare se stessi è positivo, dall'altro può diventare una patologia quando deriva da una forte necessità di attenzione e gratificazione. Si parla di disturbo narcisistico di personalità.

Narcisismo digitale

“Si definisce narcisismo digitale” spiega il dott. Canil, “quando un individuo ricerca nel web le proprie gratificazioni che non riesce a ritrovare nella vita reale”. In effetti, basta pensare agli innumerevoli selfie che vediamo pubblicati su piattaforme digitali come Facebook o Instagram ad esempio: i narcisisti, a differenza degli altri, pubblicano foto dove appaiono belli e di tendenza, volte ad attrarre su di sé l'ammirazione di chi le vede.

Social network hot e reality show

Da un po' di tempo hanno preso piede i social network hot, che sembrano permettere di guadagnare molto denaro e garantire notorietà. Sono siti molto frequentati anche perchè soddisfano gli antichi impulsi dell'essere umano.

Anche i reality show televisivi, dove sempre più frequentemente i protagonisti suscitano l'interesse degli spettatori grazie a litigi e discussioni, sono molto seguiti: l'essere umano possiede un radicato interesse nei confronti di situazioni di conflitto che scatenano sentimenti molto forti e rimandano a vissuti personali simili.

Viene spontaneo chiedersi se faremo mai ritorno ai valori di un tempo, quelli dell'essere e non dell'apparire. “Prima o poi torneremo ad apprezzare modelli di vita più veri, perchè biologicamente ogni situazione estrema alla fine regredisce” conclude il dott. Canil.

 

Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Terapeuta EMDR
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Vice rettore dell'Accademia Internazionale Costantiniana delle Scienze Mediche Giuridiche e Sociali.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto.
Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi.
Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.


Testo a cura di S.T. con la consulenza del dott. Michele Canil, neuropsicologo e psicoterapeuta a Treviso e Vittorio Veneto, terapeuta EMDR e ipnologo clinico.

Dr. Michele Canil
Psicoterapeuta Psicologo Treviso - Conegliano - Vittorio Veneto

Sedi:

Via Giosuè Carducci 1, 31029 Vittorio Veneto (TV)

Viale della Repubblica, 243 Treviso (strada Ovest)

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