Di Marco Zorzetto. Referente: Dott. Michele Canil, Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo, Ipnosi clinica, EMDR
Nel mondo contemporaneo, nonostante i progressi scientifici e tecnologici, molte persone continuano a rivolgersi a cartomanti, maghi e pratiche esoteriche per trovare risposte a dubbi e incertezze. Quali sono le motivazioni profonde che spingono a cercare conforto nel soprannaturale? Quali rischi psicologici si corrono affidandosi a queste soluzioni? Ne abbiamo parlato con il Dott. Michele Canil, psicologo a Treviso, che ci ha offerto una panoramica approfondita su questo fenomeno.
Quali sono le principali motivazioni psicologiche che spingono le persone a rivolgersi a cartomanti, maghi o pratiche esoteriche?
L’essere umano ha una predisposizione congenita a credere nella magia. Questa inclinazione è giustificata sia da un punto di vista anatomico, poiché il nostro cervello necessita di sperare in una realtà alternativa quando quella concreta non risulta soddisfacente, sia da un punto di vista culturale: in tutto il mondo esistono forme di magia e credenze. Alcuni studi evidenziano come fattori quali il retroterra culturale e familiare possano predisporre le persone a considerare la magia come una soluzione concreta ai problemi quotidiani.
In che modo il bisogno di controllo e la difficoltà ad accettare l'incertezza influenzano la propensione verso il pensiero magico?
Il bisogno di controllo è un elemento cruciale per la mente umana. L'incertezza e il desiderio di prevedere e controllare il futuro spingono molte persone a cercare risposte in ambiti magici. Questa necessità si intensifica di fronte a eventi negativi o difficili da accettare, alimentando la convinzione che sia possibile intervenire sul destino attraverso pratiche esoteriche.
Esistono caratteristiche psicologiche comuni tra chi si affida a soluzioni magiche?
Chi si rivolge a cartomanti o maghi spesso cerca un rinforzo narcisistico, una conferma di avere doti speciali che il mondo non riconosce. Inoltre, queste persone possono manifestare una difficoltà ad accettare la realtà e un bisogno profondo di credere in qualcosa che vada oltre il visibile. Questo vale non solo per la magia, ma anche per altre forme di predizione come l'astrologia.
Quanto conta l'aspetto emotivo, come ansia o paura, nel rafforzare la credenza in poteri soprannaturali?
L'aspetto emotivo gioca un ruolo fondamentale. Maggiore è la frustrazione legata ai propri risultati personali, maggiore sarà la propensione a cercare scappatoie o soluzioni magiche. La società moderna sta assistendo a una crescita del narcisismo, fenomeno già previsto da Freud oltre un secolo fa, che rende le persone più vulnerabili al fascino del paranormale come mezzo per evadere da una realtà complessa.
Qual è il ruolo dei media e della cultura nella diffusione e nella legittimazione delle pratiche esoteriche?
I media hanno un ruolo significativo nella diffusione del pensiero magico. La continua esposizione a contenuti legati a pratiche esoteriche nei giornali, in televisione e su Internet contribuisce a legittimarle, poiché ciò che è visibile e pubblicizzato viene spesso percepito come valido. Questa amplificazione risponde a un bisogno profondo dell'essere umano di credere e trovare conforto in situazioni di incertezza.
Quali conseguenze psicologiche possono derivare dal fare affidamento costante su soluzioni magiche?
Le conseguenze possono essere diverse e di varia gravità. In alcuni casi si sviluppa una vera e propria dipendenza, che può portare a situazioni di sfruttamento economico e truffa. In presenza di disturbi psicopatologici, affidarsi a pratiche esoteriche può aggravare il quadro clinico, ritardando o impedendo l'accesso a cure appropriate. Ad esempio, una depressione potrebbe essere erroneamente interpretata come un malocchio, trascurando così la necessità di un intervento medico.
Come si distingue il pensiero magico da forme di spiritualità o credenze religiose?
Il pensiero magico è finalizzato a ottenere risposte immediate e soluzioni concrete, spesso attraverso la figura di un intermediario che pretende di prevedere il futuro. La spiritualità, al contrario, rappresenta un percorso interiore di relazione con il divino, senza promettere risultati tangibili o immediati. Mentre il pensiero magico tende a colmare un bisogno di controllo, la fede spirituale offre uno spazio di riflessione e accettazione della complessità della vita.
In quali fasi della vita le persone risultano più vulnerabili al fascino di pratiche magiche?
Secondo alcune statistiche, le fasce d'età più vulnerabili vanno dal periodo post-adolescenziale fino alla terza età, con una prevalenza tra i 25 e i 55 anni. Questa fase della vita è caratterizzata da eventi significativi sia sul piano emotivo che lavorativo, aumentando il bisogno di risposte e soluzioni rapide.
Come può intervenire uno psicologo per aiutare chi sviluppa una dipendenza da cartomanti o rituali esoterici?
Il primo passo per uno psicologo è comprendere i bisogni nascosti dietro questa dipendenza, come insicurezze personali o difficoltà a gestire la frustrazione. Attraverso il dialogo terapeutico, il paziente viene aiutato a riconoscere le proprie vulnerabilità, sviluppando strategie più sane per affrontare l'incertezza e il controllo sugli eventi della vita.
Negli ultimi anni, ha notato un aumento o un cambiamento nell'atteggiamento delle persone verso il magismo?
Non si osserva un aumento significativo nella diffusione del pensiero magico, ma emergono fenomeni nuovi come la credenza di possedere poteri curativi o di guarigione. Purtroppo, questi approcci non trovano riscontro scientifico e possono portare a danni quando sostituiscono cure mediche appropriate. È fondamentale essere critici e accurati nella scelta dei trattamenti, distinguendo tra ciò che ha una base scientifica e ciò che appartiene al regno della suggestione e dell'illusione.
Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Terapeuta EMDR
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Vice rettore dell'Accademia Internazionale Costantiniana delle Scienze Mediche Giuridiche e Sociali.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
Dr. Michele Canil
Psicoterapeuta Psicologo Treviso - Conegliano - Vittorio Veneto
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Viale della Repubblica, 243 Treviso (strada Ovest)
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