Adolescenza e socialità

Le problematiche adolescenziali ci fanno riflettere su come siano cambiate le relazioni tra i giovani attuali rispetto al passato. La società muta, si sviluppa e con essa anche i rapporti umani. Il dottor Michele Canil, psicologo a Treviso e Vittorio Veneto, affronta questa tematica partendo proprio dal presupposto che la società cambia molto velocemente e, di conseguenza, anche i rapporti interpersonali: basti pensare alla frequenza con cui al giorno d'oggi i giovani cambiano amicizie, amori, lavoro, abitudini.

Problematiche della gioventù moderna

Rispetto ad un tempo, dove non solo i familiari ma anche la società aveva un occhio sui giovani, al giorno d'oggi sembra che i ragazzi, soprattutto in adolescenza, si sentano incompresi. La tendenza di molti genitori moderni, infatti, è quella di dare maggiore libertà possibile ai figli credendo che questo serva a renderli più indipendenti. Non è così purtroppo. Come spiega il dottor Canil, i giovani con troppo pochi limiti crescono con una bassa autostima e con un senso di sfiducia verso il mondo. “Come ben sappiamo”, continua lo psicologo a Treviso, “la vita è fatta di regole, di limiti che costituiranno un disagio per i figli non abituati a rispettarli”. I giovani necessitano di istruzioni adeguate per crescere, hanno bisogno di confronto, dialogo e supporto.
Un altro aspetto diverso rispetto al passato è il fatto che i giovani d'oggi sembrano aver smarrito il gusto per le cose semplici: la società impone infatti modelli spesso sbagliati dove il denaro sembra essere la soluzione a tutto. Una volta ci si trovava nelle piazze, sui muretti, a chiacchierare, a confrontarsi con i coetanei. Oggigiorno invece li vedi assorti sugli schermi dei loro smartphone, non si guardano l'un l'altro, manca il dialogo, che è la vera base del confronto per fare esperienza di crescita. Qui entrano in gioco i genitori che devono far assaporare ai propri figli la semplicità attraverso esperienze di vita semplice, il più possibile lontana dagli stereotipi proposti dai media odierni. Dalla sua esperienza, lo psicologo a Treviso nota, infatti, che molti giovani d'oggi tendono a non vivere il presente, pensando piuttosto a realizzazioni materiali future. Sembra infatti che attendano passivamente che arrivi la realizzazione di quell'ideale futuro che si sono costruiti.

Bullismo e baby-gang

Oggigiorno si sente molto spesso parlare di bullismo a scuola e cyber-bullismo. Purtroppo, questo fenomeno sociale, che riguarda forme di violenza sia psicologica che fisica, è diventato molto frequente tra i giovani; lo psicoterapeuta a Treviso spiega come questi comportamenti violenti debbano essere ricondotti all'ambiente familiare vissuto dai ragazzi. Dalla sua esperienza, infatti, gli adolescenti cosiddetti “bulli” hanno alle spalle importanti disagi familiari: genitori poco presenti, poco comprensivi e/o anaffettivi, possono infatti generare adulti insicuri ed arrabbiati con il mondo. Le psicoterapie per gli adolescenti conducono sempre lo psicoterapeuta ad analizzarne l'ambiente e lo stile di vita familiare. Per questo è molto importante creare per i propri figli un ambiente sano: i figli che hanno subito traumi, da adulti saranno portati a condurre uno stile di vita simile a quello dei propri genitori. Un ambiente familiare integro, afferma il dottor Canil, è la base necessaria per crescere con ideali sani.

A questo proposito, lo psicoterapeuta trevigiano spiega come l'educazione ricevuta nei primi tre anni di vita di un bambino sia fondamentale per il suo sviluppo verso l'età adulta. In particolare, è molto importante il rapporto che si crea con i figli in questi primi anni: se la relazione con le figure genitoriali è carente di amore, fiducia e stima, molto probabilmente in età adulta quel bambino sarà predisposto a depressione, ansia ed attacchi di panico dovuti a scarsa autostima e sicurezza.

Conflitti con figli adolescenti

Moltissimi genitori si rivolgono allo studio di psicoterapia a Treviso del dottor Canil a causa del difficile rapporto che hanno con i propri figli adolescenti. Lo psicologo ci spiega che questa conflittualità con i figli deriva dal fatto che si sentono giudicati dai genitori e questo sfocia in un atteggiamento di ribellione come una sorta di protesta al non sentirsi compresi o ascoltati. Questo nonostante i genitori abbiano fatto del proprio meglio durante la crescita dei figli. Se da un lato l'esperto psicoterapeuta a Treviso afferma che questi atteggiamenti sono anche un po' normali in età adolescenziale, al punto di consigliare di non affievolirne troppo l'impeto per non creare figli eccessivamente sottomessi, spiega anche che tendenzialmente c'è da capire quale quadro familiare si celi dietro questi disagi adolescenziali che, se importanti, possono essere risolti totalmente o parzialmente attraverso un percorso di psicoterapia familiare.

Dipendenza genitori-figli

Quando si parla di dipendenza, si ha la tendenza a metterne in risalto l'accezione negativa proprio per i disagi psicologici che molto spesso genera.

Nel caso di dipendenza genitori-figli, possiamo affermare, come dice il dottor Canil, che un determinato livello di dipendenza è una condizione necessaria per ogni individuo. Fin dalla nascita, dipendiamo dalla madre e, successivamente, dalle altre persone che ci accudiscono. Crescendo, la dipendenza viene poi suddivisa su più figure e aspetti, quindi non sarà più esclusiva per i genitori ma si distribuirà anche su amici, colleghi, attività di vario tipo. L'adolescenza è una fase di vita molto importante perchè si definisce questo passaggio; il percorso verso l'età adulta porta i giovani ad allontanarsi dalle figure di accudimento per cominciare a sviluppare una propria indipendenza. Per questo è fondamentale che i genitori lascino sperimentare ai figli adolescenti questa trasformazione, altrimenti da adulti subiranno il disagio nel non riscontrare il maternage al quale sono sempre stati abituati. Inoltre, se la dipendenza resta su un unico fronte come la madre, da adulti si tenderà a dipendere totalmente dal proprio partner, ad esempio, e questo comporterebbe eccessive richieste di esclusività che porterebbero sicuramente la coppia al fallimento. Quindi possiamo affermare che l'eccessiva dipendenza in adolescenza può portare seri disagi in età adulta. Non solo, come continua il dottor Canil.

Troppo spesso leggiamo fatti di cronaca relativi a violenza domestica o femminicidio: una persona troppo dipendente tenderà ad essere possessiva e, in alcuni casi, anche violenta. Questo ci fa capire come un ambiente familiare di crescita sano sia fondamentale per dare ai nostri figli un base su cui impostare la loro vita adulta. I pazienti che si recano negli studi di psicoterapia a Treviso del dottor Canil per disturbi di dipendenza, presentano infatti un background familiare tipico di chi è stato abituato a dipendere eccessivamente. Spesso si scopre che le vittime di violenza domestica ne hanno già subite in passato perché è come se quel tipo di relazione fosse “normale” poiché appartiene alla loro infanzia. Per questo subiscono tacitamente pensando anche di meritarlo poiché alla base vi è un livello di autostima molto basso. Autostima non certo alimentata da genitori giudicanti o poco presenti in infanzia. Addirittura, a volte la vittima tende anche a difendere il proprio aggressore proprio perché teme di essere abbandonata da chi le dà attenzioni, seppur malsane. Esaminando invece l'aggressore, la violenza scaturisce sicuramente da uno stile educativo violento o di troppo potere che gli ha permesso di manipolare i propri genitori e, di conseguenza da adulto, chiunque gli stia attorno. Di fronte alle proprie esigenze non soddisfatte, quindi, diventa violento pur di raggiungere il suo obiettivo.

Adolescenza e pandemia

La socialità, come afferma lo psicoterapeuta trevigiano, è un bisogno fondamentale soprattutto per i giovani che, specie in età adolescenziale, necessitano di confrontarsi con i coetanei e con il mondo esterno, per crearsi la propria esperienza e indipendenza. La pandemia purtroppo, soprattutto nei periodi di lock down, ha creato isolamento sociale. I giovani si sono ritrovati costretti a restare a casa senza possibilità di interazione con i coetanei. Il dottor Canil, nella sua esperienza di psicologo Treviso, ha constatato un aumento di Hikikomori covid nei giovani, una sindrome che porta molte persone all'isolamento sociale con conseguente abbandono del lavoro, degli affetti, di tutto ciò che è esterno.

“Abbiamo registrato un considerevole incremento di disturbi d'ansia ed attacchi di panico a Treviso” afferma lo psicoterapeuta, “dovuti proprio all'isolamento da lock down. Questo riguarda un'ampia fetta di adolescenti ma coinvolge anche le fasce d'età più adulte”. La richiesta di psicoterapia a Treviso a due anni dalla pandemia sembra essere in aumento e, come spiega il dottor Canil, spesso mancano le risorse per fronteggiare questi disturbi. Molte persone sviluppano patologie psicologiche importanti anche dovute a pregressi disagi già esistenti.

La sindrome dell’Hikikomori

Come accennato sopra, le persone affette da Hikikomori sono spesso giovani o adulti che si isolano dalla socialità per tratti di tempo piuttosto lunghi. Vi è un totale rifiuto della vita sociale e, nei casi più gravi di questa patologia psichiatrica, ci si rinchiude in una stanza negando totalmente il mondo esterno.

Si stima che in Italia vi siano circa centomila casi di Hikikomori e che l'età più colpita sia proprio quella che va dai quattordici ai trent'anni. Le cause che spingono all'isolamento sociale sono prevalentemente l'insicurezza (bassa autostima) ed il timore di essere giudicati.

Isolamento sociale rimedi

Per evitare i danni maggiori, è molto importante per i genitori dell'adolescente coinvolto, come spiega lo psicoterapeuta a Treviso, mettere in atto alcune tattiche come, ad esempio, evitare di far trascorrere al ragazzo troppo tempo davanti a tablet, smartphone o PC, magari facendo in modo che questi non siano presenti nella sua camera o nella stanza dove trascorre la maggior parte del tempo. Un altro ottimo consiglio sembra essere quello di manifestare apertura al dialogo con il proprio figlio, per captare prontamente eventuali segnali di disagio. Spesso l'adolescente si rifugia in un mondo virtuale per crearsi una nuova identità diversa da quella che possiede e questo, come spiega il dottor Canil, sovente deriva da una scarsa autostima, ma anche da eccessiva timidezza. Per questo è inoltre importante comprendere se vi siano stati episodi particolari che abbiano accentuato nel ragazzo l'esigenza di nascondersi dalla socialità.


Testo a cura di S. T. con la consulenza del dott. Michele Canil, Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica, Terapeuta EMDR, perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione. Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.

Dr. Michele Canil
Psicoterapeuta Psicologo Treviso - Conegliano - Vittorio Veneto

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